È lei!

È lei!

lunedì 4 novembre 2013

The Darkness + Rhyme @ Orion Live Club, Roma 2.11.13

E pensare che li ho conosciuti grazie ad Mtv, i Darkness. Mtv, quel canale che ora trasmette Jersey Shore a ciclo continuo, per capirsi. 
Insomma, questo concerto s'aveva da fare. Per l'occasione, si è anche materializzata mia sorella. 

Inizialmente previsto all'Atlantico (che, diciamolo, è una location piuttosto discutibile, dove l'acustica è un'opinione, sì, tipo quella trita e ritrita di quello ubriaco che ti sta di fianco. La mia radiolina, in confronto, spacca i culi, quanto ad acustica), è stato spostato all'Orion a Ciampino - non c'ero mai stata. Santo GPS, perché lo stradario mi finiva due tavole prima del bramato Live Club e Google Maps non aveva capito niente. 

Aprono i Rhyme. Io voglio bene alle support band, perché fare il gruppo spalla è veramente una merda. Tutti sperano che tu ti eclissi quanto prima perché vogliono vedere i divi. Parenti esclusi, tutto il pubblico si scogliona alla seconda canzone. Come il DJ che apre per i Rammstein, tipo. Lo impalerebbero tutti (anche se ormai ho capito che probabilmente stanno cercando di liberarsene mediante linciaggio). Cioè, quando i Murderdolls hanno aperto per i Guns n' Roses il 4 Settembre di 3 anni fa, c'è gente che ha avuto il coraggio di fischiare. Ed erano i Murderdolls! Quando ho saputo che c'erano, ho esultato. I Murderdolls, non il coro della parrocchia. E, tra l'altro, hanno spaccato di brutto. E pure i Rhyme.
Insomma, di questi lovely young boys non dirò che sono stati "convincenti" perché vorrei sapere, da linguista, di che ti dovranno mai convincere. No, ma a fa che? A comprare un Folletto? A cambiare gestore telefonico? Mi chiedo. Hanno fatto altro, loro, hanno smosso un pubblico e l'hanno fatto cantare e pogare. Sant'Iddio, ma da quand'è che ai concerti non si poga più? Tra l'altro, se pogassimo tutti, ai concerti, si eviterebbe di guardare a chi poga con disprezzo. Se tutti pogano, ti tieni in piedi. Se tutti pogano, la tua fidanzata non ti fa una scenata greca perché ha preso una gomitata in mezzo agli occhi e non ti costringerebbe a starle vicinavicina per tutto il concerto.
Per l'headbanging imperante per i Rhyme, ho il collo fermo da ieri mattina. Come se avessi un collare di cemento che mi costringe ad assurde posizioni da cocorita sul trespolo. E mancavano ancora i Darkness.
L'unico appunto che mi sento di fare ai Rhyme, ma non solo a loro, è l'uso sconsiderato del toponimo. Non a tutti piace sentirsi chiamare con il nome della città. "Romaaaaaaaaa!" mi fa un po' adlocutio. Anche un po' Attila, il Flagello di Dio. Però mi siete piaciuti, appena mi pagano po' esse che vi compro pure il disco. E bravi, per dinci, erano anni che non pogavo, l'ho già detto?

The Darkness - Io, i Darkness non li avevo mai visti in concerto. Ero anche un po' pregna di scetticismo.  In genere, il glam, se non è veramente superfico, in live è tristissimo. Voci che non esistono più, clamorosità perduta, sfacciataggine inesistente, virtuosismi-ma-perché. 
Oh, no, invece no. Sono una delle poche band che ho sentito (e, giuro, ne ho sentite) che in live è meglio che in studio. Non me ne sarei mai andata. Un virtuosismo continuo, uno spettacolo vero.
le note in Inglese da studiare per la prossima volta.
Delle bestie da palcoscenico. Hawkins e il suo British English (sono un'americanista e mi ha divertito molto la pronuncia del pubblico di "Dónsin' on a Friday Night", quando durante l'anno chiunque dice dènsin), l'orrendo "Give me a D". Un Re, signori, credo che non volesse che ci sgallettassimo in un "datemi una D, datemi una A" ecc. Ho visto un'espressione interdetta sul palco. Chissà se era un esperimento o se anche a Milano c'erano cascati. Vi allego una tastierina con le note, così la prossima volta siamo pronti.

Non ho maniacalmente segnato la scaletta (ero ad un concerto non a lezione di filologia dantesca), cui però non è mancato assolutamente nulla. Sì, hanno fatto Friday Night, Love is Only a Feeling, I Believe in a Thing Called Love, e Growing On Me. Aggiungo Every Inch of You, Black Shuck, She's Just a Girl, Eddie, One Way Ticket, Nothing Gonna Stop Us, Stuck in a Rut, Street Spirit e che altro... direi tutto. Love on the Rocks in chiusura con divagazioni e tributi ai Queen, che non ho apprezzato solo perché odio i Queen e mi danno fastidio, ma ho visto che nel complesso il pubblico è andato in delirio, quindi yeah.

Insomma, sfinita, fracica, frullata, ma perché è durato così poco? 

I really wanna stay here all night, ho pensato.
È stato uno spettacolo vero, non è stato uno di quei concerti juke-box in cui il gruppo pieno di sé fa le solite 5 canzoni che così il pubblico è contento, canzoni a nastro, con una bella pausa in mezzo, cantante impalato davanti al microfono, non una parola tra una canzone e l'altra e via dicendo. 
Dei draghi veri. 
Probabilmente, lui è uno dei frontman più magnetici che abbia mai visto. 
Vi prego, Darkness, tornate domani.
Vi ospito, se è quello il problema, sto pure in centro.

Qui trovate tutte le photogallery che volete, non mi andava di rubare cose in giro (e i fotografi sono particolarmente suscettibili al furto, tra l'altro).





È il momento di farvi una cultura, se non li conoscete (se poi ascoltate nu-metal, Paolo Conte, e msica da camera non ne parliamo).


Esaltatamente Vostra,
la Ragazzina dai Capelli Rossi.

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