È lei!

È lei!

giovedì 23 maggio 2013

Tiziano alle Scuderie - riassunto e scheda pratica valida anche per fare bella figura con la signorina che vorreste sottoporre ad un trattamento tassidermico.


Non per fare l'esperta d'arte della domenica, ma Tiziano alle Scuderie è una mostra che si può descrivere solo con un cioenovabbè. 
Volete sapere come comincia? Qual è il primo impatto sulla mostra?
Il martirio di San Lorenzo, 1559
Venezia, Santa Maria dei Gesuiti
 Il Martirio di San Lorenzo così, a bruciapelo, è quasi sleale.
Una scena notturna come ne abbiamo viste poche nella storia dell'arte. Il primo che mi nomina Manet...je meno.
Che notturno, signori.
Più che il martirio in sé, credo che l'architettura sia qualcosa di meraviglioso, se pensiamo che il signor Vecellio dipingeva su un fondo nero con pennellate bianche. Vi sentite intraprendenti nullità, ora?
Peraltro fresco di restauro, dal quale è emerso un possibile autoritratto di tiziano, che vedete in basso a destra, nella figura dell'uomo con turbante.
Ce l'avete un bell'Argan a portata di mano? Un bell'art dossier per non farvi trovare impreparati?
No?! Beh, non sarete mai dei veri radical chic, mi dispiace.
Che poi, il caro vecchio Giulio Carlo, per quanto odiato dai più, a me non dispiace.
Per darvi una spolverata ai ricordi di una lezione di storia dell'arte durante la quale avete giocato a battaglia navale, Tiziano nasce tra il 1480 e il 1485, morirà quasi un secolo dopo. Nasce a Pieve di Cadore, nella Repubblica di Venezia.
Venezia, Venezia... miei cari 25 lettori, che peccatto che la grafomania non mi avesse ancora colpita 4 anni fa, quando ci fu Bellini alle Scuderie del Quirinale, o sareste preparatissimi.
File:Tiziano, orfeo ed euridice.jpg
Orfeo ed Euridice
Insomma, prendiamo Bellini e Giorgione, ricordiamoci cosa facevano (i pittori, certo) e passiamo a Tiziano versando una lacrima per la bellezza di quello che è riuscito a fare. Vi dico solo "tonalismo" e poi ve l'andate a vedere sull'Argan come ho fatto io prima di cominciare a scrivere.
Insomma, dopo questo shock di stendhaliana memoria, si passa alla mostra in ordine cronologico.
Partiamo con la Madonna Lochis e Orfeo ed Euridice (alla vostra destra, se l'impaginazione tiene) che rappresenta due momenti del mito: quando Euridice, moritura puella hydrum non vidit, e venne morsa dal serpente e quando Orfeo, colto da subita dementia, si gira e addio Euridice.
Raccontiamocela ancora un po' con la prima opera (mastodontica) targata Tiziano.
File:Tiziano, pala gozzi 01.jpgÈ la Pala Gozzi, ad Ancona,commissionata dal signor Gozzi che vediamo in basso a destra, tra le braccia di San Biagio.
Bella, neh? La terreste in salotto anche se ha quel paesaggio che ricorda ancora un po' Giorgione (notare Venezia sullo sfondo) e anche se strutturalmente ricorda un po' Raffaello (la Pala degli Oddi, che potete ammirare qua)? Beh, io sì.
Nella sala successiva, poi, c'è il mio amato, quello che preferisco assolutissimamente di più: l'Annunciazione della scuola di San Rocco. Non ve la commento neanche, per la bellezza che è. 
Non perdiamoci, poi, il signor Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Alessandro VI. Buttala via! Ho letto sull'art dossier che i tre personaggi sono fatti in tre momenti diversi, potrebbero esserci anche 3 anni tra l'inizio e la fine dell'opera, tanto che i tre personaggi sembrano fatti da mani diverse: il papa da Gentile Bellini, San Pietro da Giovanni Bellini e il Pesaro da Tiziano. Ovviamente, è Tiziano che dipinge tutti e 3, ma lo diciamo per evidenziare la maturazione dell'arte pittorica del nostro. 
Detto ciò, passiamo alla sala successiva, dove c'è la mia amata annunciazione. Mi permetto di saltare a piè pari l'apparizione della Madonna con bambino ad una serie di Santi, tra cui Caterina d'Alessandria cui sono molto devota, san Francesco e sant'Antonio da Padova, san Nicola, san Pietro ecc, non perché non sia degno di nota, ma non vedo l'ora di copincollarvi l'annunciazione. 
Direttamente dalla Scuola Grande di San Rocco, il mio quadro preferito dell'intera mostra. 
C'è l'arcangelo Gabriele, un po' mercurio, che porge un giglio alla Madonna che stava ricamando su una balaustra con un meraviglioso colonnato. Al centro, lo Spirito Santo - sedicente coautore del misfatto. Ai piedi della Madonna, una pernice, simbolo del concepimento senza preventiva consumazione del matrimonio - si pensava che la pernice si potesse riprodurre senza il contatto diretto del pernicio, anche se tutti i sospetti ricadono sulla colomba di cui sopra...
 
Meeeraviglia. 
Vista dal vivo, in una sala deserta, mi ha fatto scendere una lacrima. Evito di fare confronti imbarazzanti imbevuti di sciovinismo su "quello che faceva il resto d'Europa quando noi avevamo Tiziano". 
È un quadro che potrei guardare per ore.
Nella stessa sala dell'Annunciazione ci sono due crocifissioni, ma non mi dilungo in descrizioni o pillole di saccenza. Infine, la Deposizione e un'altra Annunciazione che non può assolutamente competere con quella della Scuola di San Rocco, per cui possiamo cambiare piano.
Salendo, ci sono i ritratti. Non devo parlarvi io del Tiziano ritrattista perché, nel mentre, vi sarete procurati l'Argan. Vi butto solo lì l'abbandono del canone quattrocentesco in favore di un ritratto "di Stato" - non per niente ritrae Carlo V e Paolo III - ma Tiziano ce ne mette del suo, per cui i suoi ritratti sono in azione. Se andate alla mostra, una decina di minuti di fronte al ritratto di Paolo III ce li dovete passare. È il signore qui di fianco, con la faccia da figlio d'una mignotta quale era, tra l'altro. È il Papa del Concilio di Trento, per capirsi. Se non altro, è stato un grandissimo mecenate. 
Dopo Paolo III, cominciano i ritratti ultraceleberrimi di Tiziano, divisi in due sale. Ci sono Flora, la Bella, Maddalena, Carlo V, Benedetto Varchi, Ranuccio Farnese (se po' chiamà in fijo così?), Francesco della Rovere, Giuditta con la testa di Oloferne e la meraviglia della Danae di Capodimonte - con relativa storia che andrete a leggere sull'art dossier. 
 
Di fronte a Danae, Venere che benda Amore e, a chiudere la mostra, il supplizio di Marsia, con Tiziano che si autoritrae nei panni di Mida.
 

Nessun commento:

Posta un commento