Arriva un momento della tua vita in cui non puoi sottrarti agli stereotipi della società, quindi, per estensione, non puoi non avere il tuo bell'abbonamento alla palestra. Se non ce l'hai, le amiche non ti invitano più a prendere il tè, perché, si sa, i biscotti burrosi richiedono almeno 3 ore di allenamento.
È successo anche a me. 189€ per 9 mesi. Una strisciata di bancomat, non me ne sono nemmeno accorta. Mi han messo in mano il foglio con gli orari e la signorina dietro il bancone mi sorrideva amichevole: "Allora a presto, eh!". Si è anche presentata, non avevo proprio scampo. Sapeva il mio nome. Sapeva il mio nome, e io non avevo ascoltato il suo.
Tutto è cominciato quando ho realizzato che non entravo più nella 40.
Era novembre scorso. Una taglia in 3 mesi, che è sfociata in "8 chili
in due anni". Dici "no, ma che, sti stereotipi.. io non sono schiava della mia immagine riflessa nell specchio". Cosa? Ho rivissuto un momento adolescenziale insopportabile come la pestilenza, fatto di pianti isterici e crisi d'identità. Una balena paralitica.
Il giorno dopo, mi sono presentata fingendo di non esistere, facendo scene mentali del tipo "entro nello spogliatoio, se non ne ho voglia ritorno indietro".
Resisto, entro nella gabbia dove si fa lezione. Pilates. L'ho scelto, d'altronde.
Mi chiedo immediatamente cos'è quella roba da vecchie zie, sul tappetino, con i calzerotti o quello che è. Scrocchio come una noce nello schiaccianoci.
Resisto, entro nella gabbia dove si fa lezione. Pilates. L'ho scelto, d'altronde.
Mi chiedo immediatamente cos'è quella roba da vecchie zie, sul tappetino, con i calzerotti o quello che è. Scrocchio come una noce nello schiaccianoci.
La palestra, se sei un ex atleta dedito da ormai anni a Campari e sigarette, ti entra dentro come un demone. Tossisci. Ti viene lo sbrano nel mezzo delle lezioni. Vecchiette marce ti danno da mangiare mestolate di merda quando fai lo step. A metà del riscaldamento, hai già bevuto 35 litri d'acqua.
Vivi il tuo momento di gloria quando c'è da fare qualche addominale. Ti ricordi di quando andavi in palestra 6 sere su 7. Bei tempi, quelli.
Diciamolo, conosco 5 persone a cui non importa la linea. Una è mia nonna, le altre 4 sono anoressiche di natura. Quando vedo quei crème caramel travestiti da donna obesa, penso "E se diventassi così?". Mi motiva moltissimo.
Devo dire che sono anche molto brava a scegliere il mio abbigliamento da palestra, per cui tendo a non assomigliare ad un crème caramel.
Devo dire che sono anche molto brava a scegliere il mio abbigliamento da palestra, per cui tendo a non assomigliare ad un crème caramel.
La palestra ti entra dentro: cominci, gradualmente, ad assumere atteggiamenti tendenti pericolosamente al salutistico. Ti viene voglia di spremuta d'arancia, di frutta, di litri d'acqua. Schifi il soffritto, non mangi fuori dai pasti perché potrebbe sempre partirti l'embolo di andare a fare un po' di Pump a cazzo a metà pomeriggio.
"If I'm out, bring me to", avrebbe detto qualcuno.
Scusate, ma è l'ora del mio yogurt.
Scusate, ma è l'ora del mio yogurt.
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