È lei!

È lei!

martedì 13 dicembre 2011

momenti di inspiegabile maturità.

Ci sono momenti in cui devi dimostrare di essere una persona matura, specie se hai sposato un uomo che ha vent'anni più di te. Ti devi mostrare matura anche quando vorresti lasciarti andare a reazioni/azioni che avresti reputato idiote in terza elementare.
Ci sono momenti, nella vita di una femmina, in cui la maturità lascia ampiamente spazio alla bestialità della lotta per la sopravvivenza.

Uno di quei momenti, l'ho vissuto subito dopo il matrimonio: ho lasciato le coccarde attaccate alla macchina per due settimane, alla fine ha piovuto sabbia e ho scritto un enorme "suca" sul cofano. Sapevo che una delle ex di mio marito lavorava in zona, e dato che la macchina del gentiluomo in questione è inconfondibile, mi sono sentita in dovere di avvisarla. La Rana. poraccia, pure lei.
Un altro di quei momenti l'ho affrontato discutendo di un'amata ex (spiacentemente trasferitasi oltreoceano) che, date le premesse che ora non sto a dare, avrei freddato con un colpo tirato da una pistola da borsetta. Mi sono imbarcata in un discorso di memoria fascista, che puntava dritto dritto all'esecuzione mediante fucilata di individui particolarmente deboli perché cresciuti in una società perfetta in una terra senza storia. Insomma, mi sono ingallinata nella mia stessa arte oratoria e ho dovuto ammettere di essere gelosa.

In linea di massima, le ex varie ed eventuali mi lasciano come mi trovano; forse, per sicurezza, e per un minimo desiderio di rivalsa nei confronti del rispetto che merita un qualunque essere umano, e, magari, desiderio di punizione nei confronti di una donna che riesce a comportarsi in modo tanto disgustoso con un uomo (anche se è un principio un po' generale, un po' anche da imperativo categorico kantiano, volendo) vorrei vedere le ex di mio marito sotto un tir. Oltre che percepire quale fosse la principale del periodo precedente. Salvo una, che è stata la mia testimone di nozze che, oltre che sua migliore amica, è l'elemento di equilibrio delle nostre serate. Forse, le spacchiamo anche un po' i coglioni, ma dissimula molto bene e se li lascia rompere con gentilezza.
In ogni caso, pur non avendole nemmeno percepite, queste altre signore, pur sapendo che ormai saranno delle tardone con il culo grosso, la cellulite e un ricordo lontano di quando portavano la taglia 40, isteriche, nevrotiche e gelose compulsive, nutro nei loro confronti un certo senso di gratitudine, perché con la loro inadeguatezza (o, nella maggior parte dei casi, "psicopatologia") mi hanno preparato il campo.

Gentili signore, vi ringrazio per aver messo in luce tutti gli aspetti negativi che può racchiudere in sè una donna, e a maggior ragione, GRAZIE INFINITE per aver esibito tutti i difetti che fortunatamente non ho.
Grazie a quella truccata come un tucano, che gli ha fatto piacere il fatto che mi gratti come un cane pulcioso, quando mi trucco, di modo che non mi trucco.
Grazie a quella gelosa e isterica, perché non gli fa pesare il fatto che, quando torna a casa, dormo come un pupo.
Grazie a quella stronza che deve morì pure se non l'ho mai vista, perché non so che cos'abbia fatto, ma so che io non lo sto facendo uguale;
Grazie a quella anoressica e spaccaminchia, perché la minchia la spacco pure io, ma se non altro, per una mezz'ora, sto zitta e magno.
Grazie a quella che la dava al mondo come se non fosse sua, perché sennò un difetto non glielo trovavo.
Non posso che ringraziarvi per non esservi volute sposare; grazie per essere state insopportabili, grazie per quel bellissimo copriletto che conservo come una reliquia perché è bello sul serio, grazie per esservi tolte dai coglioni a tempo debito, soprattutto; senza il vostro aiuto, non sarei qui.

Ma un altro invito a iscriversi a facebook sulla sua posta e vi vengo a cercare con la mazza chiodata.

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