Quando sono uscita era già sorto il sole. Poco importa, perché mi sono brasata davanti al computer a preparare lezioni di varia sorta e genere.
Quando sono uscita di casa, non ho trovato molte differenze tra l'illuminazione del monitor e quella esterna.
Quando sono uscita da casa di mia cognata, era buio.
Pioveva.
Ma io sono una motociclista, a me la pioggia e il vento mi fortificano.
A fine di corso Francia ero una specie di enorme terranova fracico su una Virago. Dignitosissima, con il mio trench di pelle da assassino, lo stivale lucido e il rossetto red passion. Fradicia ma dignitosissima.
Lei: "Mi fa il pieno, per favore?"
Benzinaio: "Eh, sei 'na motociclista vera, eh! A voi non vi ferma la pioggia, e il vento, e la bbufèra..."
Lei: (sentendosi uscita da Easy Rider) "Eh, si sa, la moto è così"
Benzinaio: "'o vòi mpezzo di carta che t'asciughi 'a faccia?"
Lei: "Non disdegno, grazie. Mi si è rotta la visiera. Che dice, smette?"
Benzinaio: "Maché. Bella proprio 'sta motocicletta, me pare 'na Harley!"
Lei: "È una Virago. 'mmazzacheffreddoahó."
[arriva uno veramente tecnico. Robocop sul GS. Poteva affrontare indifferentemente una bufera di neve come una tempesta di sabbia]
Robocop: "Eh, hai sbajato moto, 'stamo a Tor di Quinto, mica in California".
Dagli Steppenwolf ai Cugini di Campagna nel giro di 10secondi.
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