È lei!

È lei!

sabato 29 giugno 2013

Essere una collezionista di fumetti in 40 mq.

Già, diciamolo, essere una collezionista, una collezionista, perché un collezionista maschio ha già le carte in regola di per sé, se sei una collezionista femmina e non colezioni le uscite settimanali di Sailor Moon...beh, non capisci un cazzo. O sei una frustrata frigida. 

Nello spirito del collezionista noto dei drammi psicotici mica da ridere, la compulsività che ti prende quando sei circondato del materiale delle tue attenzioni non ha nulla a che fare né con l'equilibrio mentale né con qualsiasi cosa abbia a che fare con il suo campo semantico.

Sono sempre qui a riflettere sulla mia collezione di Dylan Dog e sui miei 40 metri quadri di casa (al netto di muri e librerie già piene). Da mesi cerco di vendere con poca convizione, pochissima. Dubito di aver mai messo un annuncio da qualche parte.
Non ne ho poi così tanti. Sono 150. Qualità, non quantità. 
Ho smaltito, nel tempo, seconde ristampe e prime ristampe maciullate e cadenti. 

È difficile liberarsi a cuor leggero di una collezione, perché la collezionista, più che il collezionista, deve avere una preparazione in materia di fumetti tale da saperne sempre un po' di più del commerciante. È una conquista. Quante volte cercano di solarti senza tanti complimenti? No, senta, non le do 15 euro per questo, lo ordino nuovo in edicola a 2 euro e 70, per dire. No, questo non è il primo color fest, per favore, non insista. No, il Collezione Book no, per favore. Ma che mi frega che ha la copertina rigida. 

Purtroppo, e questo accumuna collezionisti di entrambi i sessi, ci si ricorda l'acquisto di ogni singolo pezzo, pregiato o meno. 
Mi ricordo l'acquisto de Il Fantasma di Anna Never, il mio primo albo nella top 10. Il mio primo albo, punto.
A Genova, per caso, di fronte a Brignole. Sono passata, mi ha chiamato, era in mezzo ai Tex, lui, nero, solo. 

O il numero 200. O tutti i numeri con Lillie Connolly. Inutile dire che è la mia preferita, tra le fidanzate di Dylan.

Alla fine, gli ultimi numeri non sono belli come i primi, ecc, ecc. La realtà è che non è poi così vero. Dylan Dog è un signor fumetto, non stiamo parlando di un manga porno. È tutto quello che c'è intorno che ti scoraggia. Il film, una vera merda, tanto per dirne una. Gli albi di qua, gli albi di là, le ristampe di merda. Il film, principalmente. E uno si scoraggia. 

Una collezione è qualcosa di così personale che cederla in blocco non si può fare. È come la caccia al tesoro dei miei nani. È una raccolta di tutti gli sforzi (anche economici) che hai fatto per ottenere tutte le storie del tuo eroe sciupafemmine anni novanta. 

Troviamoti un posto, Dylan, non vai da nessuna parte.


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