È lei!

È lei!

venerdì 15 febbraio 2013

V per "Viva ma non residente"

Il Vostro numero è "non attivo".
Può il Corpo dei Vigili Urbani non essere in grado di scrivere sulla propria carta intestata il numero corretto da chiamare per chiedere informazioni sulla propria pratica? Ebbene sì. (Complimenti, tra l'altro.)
In oggetto, sempre il mio disgraziato cambio di residenza, che Voi non siete neanche stati in grado di annotare correttamente sul foglietto che mi avete lasciato attaccato al portone, assieme a quelli che lasciano i rappresentanti di zona di Fastweb, per dire. 
Un fogliettino volante con un numero di telefono sbagliato. 
Dato che, se c'è una cosa che mi ha insegnato questa città, è la solidarietàtra le vittime dei Vigili Urbani, i ragazzi che stanno rimettendo i sampietrini con certosina pazienza sotto casa hanno testimoniato che i Vigili (che in base al mio fogliettino sono venuti a controllare se fossi stata in casa ieri sera alle 17.15) hanno mollato lì il fogliettino. E che sono venuti in macchina. 
Non stiamo a questionare sul dispendio di denaro dei due giri in macchina, perché questo è un problema che tange solo noi comuni mortali. 
Forse, Vi si consumavano le impronte digitali. Forse il bottone del mio citofono è unto. 
Forse avete citofonato, ma a causa del meteorite in Russia c'è stata un'interferenza e io non ho sentito. 

Un foglietto volante.
Sì, perché (tra le altre cose) nella sua parte più importante, il fogliettino, che ora Vi scannerizzo, dice "Comunicare telefonicamente, in pari giorni ed orari, l'eventuale impossibilità a presentarsi nei giorni suindicati, poiché qualora la S.V non dovesse ottemperare al presente invito nei termini indicati si procederà alla restituzione dell'accertamento con esito NEGATIVO". 

Tra l'altro i giorni suindicati sono: MERCOLEDÌ, dalle 07.30 alle 9.00 o GIOVEDÌ, dalle ore 13.30 alle 15.00

Non voglio, perché non voglio, dire che questo signore lavori 3 ore a settimana, perché il solo pensiero mi fa saltare le coronarie al ritmo di una compilation di canzoni anarchiche che ho selezionato accuratamente per i miei circuiti alla Rocky, in palestra. Il signore in questione è un illustre sconosciuto, ma già il fatto che sia citato qui, non è che per gli occhi mi passi il cuore. Ecco.

In tutto ciò, il contratto d'affitto è a nome di mio marito. Forse, entro mercoledì, non saremo neanche più sposati. Forse, il certificato rilasciatomi all'Anagrafe, sarà scaduto. 

Signori Vigili, Vi devo dire una cosa.
Alle 17.15, in casa, mi ci trovate solo la domenica. 
Non funziona, come suggerisce la Vostra collega all'anagrafe "che uno aspetta a casa la Vostra epifania e non va a lavorare". Non funziona così. Se non vado a lavorare, non mi pgano. È anche molto più intuitivo, se vogliamo. Non voglio negarvi il tè delle 17 con relativi biscottini al burro. Giuro. È che così possiamo continuare per sempre. Settimana prossima, i comuni mortali votano e io, a causa dell'incompetenza di una Vostra collega dell'Ufficio Matrimoni, probabilmente non potrò votare. Credo che questo leda un paio di migliaia dei miei diritti. 

Signori Vigili, possiamo continuare così per sempre. Voi venite alle 17, io non ci sono, mi lasciate un avviso piuttosto spocchioso buttato lì, io mi altero, bestemmio, e via dicendo. 

Signori Vigili, credo che ci voglia un po' di rispetto per il proprio lavoro. Nel Vostro caso, anche nei confronti del datore di lavoro. Che, se la prendiamo alla larga, sono io. 
Vi costava tanto citofonare, oggi?
Non ci avevo ancora pensato ad elettrificare il citofono o a collegarci un ordigno. 
Ma mo' lo faccio!

In attesa di un Vostro scocciato responso,

Valentina S., alias "viva ma non residente"

Nessun commento:

Posta un commento