È lei!

È lei!

venerdì 21 dicembre 2012

I bambini dei ricchi

I bambini dei ricchi si sono persi un sacco di cose.
Ieri, per la serie "attività manuali e pratiche", ho portato la pasta della pizza, perché i miei nani si svagassero e imparassero a dire "farina", "mattarello", "salsa di pomodoro", "forno" e affini.

E: "Vale, cosa facciamo, oggi?"
Lei: "Tesoro, la pizza!"
E: "Ma quella vera?"
Lei: "Certo, quella da mangiare!"
E: "Ma come si fa?"
Lei: "Vedi, questa è la pasta, si spiana, si aggiunge il pomodoro, si mette in forno e...."
E: "Ok."

(dopo un po')
E: "Vale?"
Lei: "Eh..."
E: "Stavo pensando...."
Lei: "Dimmi..."
E: "La pizza non si può fare in casa, si deve comprare nel negozio!"

Mia cara nanetta, che ti voglio bene come se fossi figlia mia - anzi, pure di più, perché io alle 19 stacco e arrivederci - e ti amo perché mi snoccioli parole in inglese a raffica dopo soli tre mesi che ti insegno, sono felice (per te) che il tuo mondo sia fatto così.

Per voi figli del popolo, ecco la ricetta:

mezzo chilo di asta per la pizza che comprerete al Forno più vicino. Qui costa 1 euro e 50.
a naso, 100 ml di passata di pomodoro che, se siete formichine come me, avrete fatto a metà della scorsa estate e surgelato in comodi vasetti monodose
Mozzarella qb e qvp (quanto vi piace): fatela sgocciolare, o viene un macello!
Assemblate gli elementi imparando utilissimo lessico specifico che vi consentirà di trovare lavoro a Londra come pizzaioli*


* dough, puréed tomatoes, rolling-pin, oven.

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