È lei!

È lei!

martedì 27 agosto 2013

Il gatto in barca for dummies

Ultimamente, il Signor Eugenio, tramite la sua pagina ufficiale di FB, riceve bombardamenti - oltre che di adulazioni solite (non adulazioni, ma quaglie ce servono!) - di messaggi di gattari-velisti (o velisti-gattari, a seconda della patologia predominante) che chiedono lumi sul gatto in barca.

Il gatto in barca sta bene. Il gatto in barca non muore d'infarto, non si lancia spontaneamente in acqua, non soffre il mal di mare, non fa nulla che non farebbe anche a casa.

Dunque, per rispondere alle domande di voi amati fans del mio gatto, ecco di seguito un riassunto degli accorgimenti da prendere per accogliere il felino sulla vostra barca (a vela, ma credo che vadano bene anche per il motore).


1) Una buona scorta di pappa. O una scorta di pappa buona. Eugenio e Secchezza sono due, e si sparano una discreta dose di pappa al giorno. E i croccantini. E magari qualche premio.
Se e quando scendete a terra, regalate del pesce fresco al vostro gatto (ma fatelo pure d'inverno, poi!). Noi ci troviamo bene con i piatti di plastica che, sorprendentemente, scivolano molto meno sul paiolato rispetto ai piatti del servizio "ufficiale" per umani della barca.
2) Acqua. È estate, i gatti hanno la pelliccia, corrono, giocano, saltano; non c'è l'aria condizionata, sono esseri viventi, ergo hanno bisogno di acqua. Cambiategliela spessissimo!
3) Lettiera. Il gatto, a differenza del cane, permette di risolvere il problema "bisogni", in modo rapido ed indolore. Una rete a maglia fine, come filtro nel pozzetto di scarico delle docce, dovrebbe aiutarvi ad evitare che la sabbia o le pietrine della lettiera del gatto vi otturino tutto e causino dispendio di quattrini, energie o anche solo profanità.
4) Le draglie. Oggettivamente, l'unico pericolo che può esistere e compromettere la serenità delle vostre vacanze in barca con il gatto è la caduta accidentale del felino dalla barca. Per evitare di sperimentarvi nella manovra dell'uomo a mare, la rete per battagliola, fissata a draglie e falchetta (la rete che, in genere, vedete montata per i bambini, per intendersi), è un'ottima idea. Ovviamente, lasciate libere le bitte: i gatti non sono stupidi, comunque, in caso di mare mosso non si sognano nemmeno lontanamente di avvicinarsi ad aperture sul mare.
5) Il bimini. Se avete un bimini largo, che copre ben più del pozzetto, occhio: in caso di mare, il felino potrebbe scivolare direttamente in acqua. È l'unica cosa da impedire al gatto. Lo stesso non vale per capottina. Lì ci può salire tranquillamente. Eugenio ha un ottimo rapporto con la capottina, sia chiusa che aperta, tra l'altro. 
6) In porto. Abituatevi ai bagni di folla. "Un gatto, un gatto! Guarda, c'è un gatto!". Cercate di insegnare al gatto a non lanciarsi sulle barche altrui, dato che, inevitabilmente, tutti lo chiameranno, gli offriranno cibo e carezze e via così. Occhio alle aragoste, se ormeggiate vicino ad un barcone ristorante: Eugenio, con tre metri di salto, oltre ad aver battuto il suo record personale, si è lanciato in un cesto di aragoste. Un'altra volta, ce l'hanno restituito con una salsiccia in bocca. La pettorina per cani può funzionare come inibitore, comunque.
7) Le cime. Passeranno tutte tra le unghie del vostro gatto.
8) I cuscini della dinette. Saranno ad uso esclusivo del vostro gatto.
9) Il vano portaoggetti della vostra cabina. Servirà esclusivamente al vostro gatto per dormire serenamente durante le andature di bolina.
10) Ovunque andiate, mare, non mare, montagna, macchina, camper, il vostro gatto (o i vostri gatti) staranno comunque meglio che in una pensione, sotto stress, insieme a miliardi di altri gatti, magari (orrore!) in gabbia.

Buon vento!
TUTTI GLI ANIMALI

Nessun commento:

Posta un commento