Non è molto che ho cominciato ad apprezzare il bello.
Il bello vero, eh. Quando sei circondata da cose belle e ti rendi conto che il solo percepirle, sapere che ci sono, ti ha già migliorato la giornata.
Quando ho scelto di lavorare in Vineria, l'ho fatto solo per poter vedere Giordano Bruno tutte le volte che volevo.
Anche adesso, quando vado a fare la spesa, amo il bello.
Vado a fare la spesa al mio Todis, a San Giovanni. Mi scatena la compulsività, posso fare la spesa rilassata, senza avere un mazzo di carciofi nelle mutande per i prezzi inarrivabili né un granchio incazzoso nel portafoglio che mi rende impossibile estrarre i quattrini. Il Todis mi permette di fare scorte e di vivere come una persona quasi integrata nella società, che non vive di riso in bianco e basta.
Quando arrivo al Todis, ho quasi la sindrome di Stendhal, ora che ho qualche soldino da investire in prodotti alimentari. Vorrei sfatare un mito: nei discount non si vede merda, in linea di massima trovate roba che viene da molto più vicino della vostra roba Kraft o Buitoni, generalmente quasi più saporita, perché l'avete pagata di meno e avete potuto investire sul contorno.
Detto questo, ecco per dove passo quando esco dal Todis.
Immagine molto poetica. Porta San Sebastiano. Sei nel verde ma ad uno sputo dal centro storico e dall'amato discount.
E poi, a Largo Brancaccio, se mi va di allungare tiro a Santa Maria Maggiore, sennò dritta a Piazza Vittorio.
Faccio tutto il giro, e mi infilo al nuovo Mercato Esquilino.
E lì mi perdo ogni volta, secondo me mischiano i banchi. Tutti i giorni si scambiano i posti, non è possibile non avere punti di riferimento.
Quando ho finito la spesa e ho finito di perdermi negli acquisti compulsivi, rientro. Mi curo di passare davanti alla Porta Alchemica, prima di riprendere via Cavour, passare davanti agli amati Mercati di Traiano, davanti all'Altare della Patria, per poi arrivare a casa.
Ho risposto alla vostra domanda "Perché non fai la spesa una volta a settimana in un grande magazzino?". Alla prossima puntata.
I mercati di Traiano. Noi ce li avevamo quando il resto d'Europa era, grossomodo, fermo all'Homo Erectus. |
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