È lei!

È lei!

mercoledì 29 agosto 2012

Madri adolescenti: DIO MIO NO!

Insomma, in dieci minuti di pausa, ho letto quest'articolo.
Gesù d'amore acceso, non t'avessi mai offeso! Santa Caterina d'Alessandria, patrona degli studenti!

Insomma, a me i bambini non piacciono, l'abbiamo capito, ma voglio partire da moooooolto prima.
Non dico dalla riforma Berlinguer, ma quasi. 
Il problema delle madri adolescenti è uno: la mancanza di istruzione. Non studiate, avete troppe distrazioni.
Nella società civile, perché ci definiamo così, fare consciamente un figlio a diciassette anni ti rende un paria, un outkast, un fenomeno da baraccone, il nano Bagonghi della situazione, Elephant man. 
Non è tutto bello come nella canzone di Venditti, figlie mie.
Non è sempre primavera, sono le sette e tu devi andare a scuola. Esatto, a scuola.
SE avessi pensato a studiare invece che a darla in giro come se fosse di un'altra, forse adesso avresti un futuro da donna del terzo millenio e non da uomo di Neanderthal. No, perché quello viveva nel Paleolitico medio, mi sembra, noi no (ribadisco).
Sono severa, pure un po' acida, lo so.
Comunque, anche i Neanderthaliani convivevano con i Sapiens. Ovviamente venivano guardati dall'alto in basso.

Comunque, veniamo al sodo. Ciò che critico è:
/gallery/foto_gallery/amore/contraccezione/adolescente-incinta.jpeg1) i figli non si fanno da soli, a meno che tu non abbia una famiglia stra-scafata alle spalle che consenta a te e a tuo figlio di campare decorosamente, senza gravare ulteriormente sulle spalle di chi paga le tasse e fa i salti mortali per campare degnamente i propri figli (se non rinuncia proprio a farne) e ti sparerebbe su Plutone perché gli ciucci le Social Card, perché hai dovuto fare la Clarissa della situazione, martire di un uomo che ti ha sedotta ed abbandonata. Non si fa. Siamo sempre nel terzo millennio e, grazie ad un referendum, l'aborto è legale. Non deve essere l'esperienza più edificante del mondo, ma sempre meglio che campare di merda per anni, per poi insegnare a tuo figlio che il padre è una merda e vive in Nuova Zelanda. 
2) "per dare un senso alla propria vita", Federica X. ha fatto un figlio a 18 anni. Complimenti  per l'apertura mentale. Sono d'accordo sul fatto che i figli non si facciano a 65 anni, ma neanche a 50 e 40, perché Madre Natura aveva in mente un altro piano, ma A 18 PERCHÉ NON TI VIENE IN MENTE ALTRO, PROPRIO NO! C'è tutto un mondo, là fuori, per Dio, da scoprire! Per dare un senso alla tua vita e non fare l'egoista che antepone la carriera alla famiglia, puoi anche trovare una mediazione che ti consenta di maturare quel minimo necessario per capire che un bambino va cresciuto cum grano salis e che se a 17 anni rinunci ad andare a ballare con le amiche in discoteca, a 40 sarai una depressa misantropa sociopatica e la colpa sarà solo ed esclusivamente tua. Mollando la scuola a 15, avrai la percezione della realtà che può avere un pesce rosso epilettico. Complimenti di nuovo: campi a casa di tua madre, con il misero stipendio del tuo compagno. Credo che il senso di una vita non si realizzi propriamente così.
3) A proposito di figli in età consona alla procreazione, dato che ormai le donne campano 80 anni, secondo me, fare un figlio a 17, non è proprio un'idea geniale. È anche un po' anacronistico. La conservazione della specie ti rincorreva, quella notte? Com'è che non ti è apparso in sogno Darwin e non ha provato a fermarti? Non sono affari miei, ovviamente, ma BASTA dire che se una antepone la carriera ai figli è una stronza, che chi non ne fa è una frustrata e chi li fa tardi è un'egoista. BASTA. Preferisco sinceramente una 40enne che ha preparato il nido al pupo, vive in una casa decente con uno stipendio che le consente di mantenere la creatura che una che vive in casa di suoceri campando d'amore e di sussistenza, per non dire di carità altrui. I bambini mangiano, vanno vestiti, mandati a scuola, in gita in scolastica, vogliono il cellulare, la Playstation e compagnia cantando, non vivono d'aria e rimorsi materni. 

Io trasecolo. Ma nessuno ha letto Salgàri, nessuno ha voglia di andare a vedere il mondo, nessuno ha più voglia di vivere grandi passioni (ergo, nessuno ha letto Cime Tempestose), nessuno ha più voglia di divertirsi? Avete letto tutte solo "La lettera scarlatta" e godete così tanto a vivere ai margini della città e a farvi fuggire da tutti? 
Perché, invece che difendere la vostra scelta, non fate come le tante ragazze che si rimboccano le maniche e, appena possibile, vanno a lavorare E DI CORSA? O come quelle che, pur facendo bambini da giovani, si assicurano che il compagno sia stabile, non psichicamente turbato e con un reddito mensile minimo? O come quelle, tantissimo cappello, che non mollano comunque gli studi? Dov'è l'amor proprio? Nessuno vi risarcirà per questo assurdo sacrificio fatto nel nome di un ideale che non ci interessa di certo, ammesso che esista. 

Ma quant'è brutta, 'sta foto?

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