È lei!

È lei!

mercoledì 27 giugno 2012

maturando vs. laureanda

Non ho la maturità, ma mi laureo tra dieci giorni. Stiamo lì.
Sono alla Rispoli, anche detta "la-Dispoli" da 15 giorni consecutivi, seminascosta da un manuale di storia ad uso dei Licei per cercare un modo sintetico di inserire le innovazioni della Prima Guerra Mondiale nella mia tesi senza che si trasformi in un trattato di applicazioni chimiche in ambito militare.

Lui: "Come te so 'nnati i scritti?"
Lui ha occhioni da cerbiatto, ha capito che ero una secchiona.
Lei: "Bene, 43 mi sembra", gli dice lei, sotto i baffi.
Lui: "Ammazza, ahò! Sei forte! Che stai a studià?" - aria finta interessata. Non gliene frega uno stracazzo di quello che sto studiando.
Lei: "Storia, Prima Guerra Mondiale", con tono "tanto lo so che non te ne frega"
Lui: "Che ce l'hai na-a tesina?", domanda circostanziale e di rispetto.
Lei: "Diciamo di sì". Taglia.
Lui: "Tosta, eh?". Rilancia.
Lei: "Sì, ma tra dieci giorni discuto la tesi e sto a posto". Chupa!
Lui: "Tchè, in chessènso?", di verdoniana memoria.
Lei: "Discuto la tesi, mi laureo", ruota di pavone. Sono felice che mi abbia tolto 5 anni, ma non sono alla tua portata, baby.
Lui: "Dimme che te laurei in inglese", occhioni da cerbiatto.
A un tratto la colse un dubbio (cit.)
Realizzò che c'era qualcosa di più, sotto.
Lei: "Sì, t'ha detto culo, che c'è che non hai capito?", sopracciglio alzato.
Lui: "Ahò, me vergognavo a chiede'telo diretto e c'ho girato 'ntorno: che è sto present perfect?".

Uomini: prima ti illudono, poi ti usano.


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